Glitch (pronuncia: ˈgliʧ ) è usato in elettrotecnica per indicare un picco breve ed improvviso in una forma d’onda, causato da un errore non prevedibile. La glitch art è una forma artistica che fa uso di errori analogici o digitali, come artefatti, scomposizioni e distorsioni grafiche, con fini estetici. “POSTDIGITAL” vuole mettere in mostra diverse forme di glitch art, attraverso le opere di quattro artisti che incorporano tali elementi nella loro produzione, seppur utilizzando tecniche, soggetti e approcci diversi alla pittura.
Grazie alla collaborazione con i Musei Civici di Imola, uno dei soggetti, usato come immagine di riferimento, è il “Ritratto di un giovane venticinquenne” di Bartolomeo Cesi, opera di fine Cinquecento situata presso il Museo di San Domenico, che è stata riprodotta e reinterpretata secondo lo stile dei quattro artisti.

German Tellez, nato a Bogotá, Colombia, nel 1986. Dopo essersi laureato con lode in Arti Visive e Belle Arti all’Università Pontificial Xaverian, ha intrapreso la carriera di pittore professionista, ispirato dall’amico di studi Nicolás Uribe. La maggior parte dei suoi lavori si basa sullo studio della condizione umana, analizzando ciò che fa scaturire violenza e crudeltà nella società, partendo dagli aspetti psicologici che influenzano il modo di vivere e relazionarsi delle persone, attraverso cultura, religione, problemi di vita. Nonostante i suoi lavori possano sembrare pessimisti, per l’artista sono una porta d’accesso che ci separa e distanzia dalla parte più negativa della nostra natura e ci permette di capire quanto potenti siano la nostra coscienza e i nostri istinti se usati come strumenti per affrontare la vita. Attualmente vive e lavora a Bogotá, Colombia.

Milo Hartnoll, nato a Londra, Inghilterra, nel 1990. Dopo essersi laureato in illustrazione presso l’Università di Brighton e una successiva specializzazione in disegno, ha intrapreso la carriera di artista esplorando la condizione umana e basando i suoi lavori sulla celebrazione di ciò che all’apparenza sembra “rotto” e imperfetto. Attraverso un vasto spettro di tecniche e processi pittorici, Milo ricerca un linguaggio visivo che possa incapsulare la vera bellezza e onestà dell’umanità, con una ribellione verso ciò che la società moderna considera perfetto e impeccabile. Attualmente vive e lavora a Brighton, Inghilterra.

Paolo Psiko, nato a Torino, Italia, nel 1982. Artista autodidatta, specializzato in dipinti e opere murali, negli ultimi anni ha affinato la tecnica con particolare interesse per la pixel art, la glitch art e l’idea artistica di “scissione” delle immagini. Fa parte del collettivo artistico Vida Krei (VKB). Dal 2008 vive e lavora a Ferrara, Italia.

Seppe De Meyere, nato a Bruges, Belgio, nel 1994. Laureatosi nel 2016 in Belle Arti a Ghent, i suoi lavori sono caratterizzati dalla deformazione delle immagini, trovando ispirazione in opere pittoriche di grandi maestri del passato, che spesso usa come riferimento o matrice per le sue opere, reinterpretandoli. La sua produzione artista è spesso innescata da atmosfere tragiche, inquietanti, il sublime antico, alimentate dal sentimento di corruzione e deterioramento della società contemporanea. L’artista vuole iniettare il virus dei giorni nostri in forme artistiche più antiche, che per anni sono state fossilizzate nella nostra mente, culminando nell’ossimoro della arcaica moderna realtà. Attualmente vive e lavora a Berneem, Belgio.

Grazie alla generosità degli artisti, il 60% del prezzo di vendita delle opere di Milo Hartnoll e Seppe De Meyere, basate sull’opera di Bartolomeo Cesi, verrà devoluto ai Musei Civici di Imola, che hanno permesso la realizzazione di questo progetto.

La mostra, inaugurata il 10 Marzo 2018 è visitabile fino al 15 Aprile 2018, tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.

Per informazioni: [email protected] o (+39) 329 95 20 887